A mio avviso alla base di ogni iniziativa dovrebbe essere posto l’errore di base che si sta commettendo con la decisione del dissalatore, come vado a dimostrare.
Il problema idro potabile dell’Elba ha delle caratteristiche peculiari che devono essere rilevate. Durante le stagioni autunno, inverno e e primavera e cioè per la maggior parte dell’anno non sussistono deficienze. Gli utenti consistono solo nei residenti fissi ed il tempo piovoso garantisce buone portate sia delle fonti della Val di Conia e sia di quelle elbane. Il problema sorge soltanto in un breve periodo estivo durante il quale i consumi sono elevati per la presenza dei turisti e contemporaneamente la siccità provoca un grande calo in tutte le fonti. Questo ha un significato preciso: all’Elba è sbagliato parlare di volumi di acqua annui bisogna invece considerare quello che succede in detto periodo di crisi. Se lo si esamina si deve constatare che si tratta al massimo di una quarantina di giorni di grandi consumi idropotabili. Se esaminati in dettaglio si vede come in quel periodo ci siano alcuni giorni di consumi eccezionali e se si scende al dettaglio di quei giorni si nota come in essi sussistano delle ore per esempio dalle 9 alle 11 del mattino ed alle 17-20 della sera, nelle quali i consumi sono eccezionalmente elevati. Si tratta di escursioni di portata elevatissimi con punte di consumo così alte che in tutto l’ultimo ventennio non si è mai riusciti a farne fronte se non con interventi come la chiusura oraria del servizio pericolosissimi non tanto per il disagio provocato agli utenti quanto invece per il grande pericolo che la mancata pressione delle condotte stradali (tra l’altro colme di perdita) provocasse infiltrazioni di acque esterne con gravi problemi igienici da acqua non utilizzabile ai fini potabili. Occorre rilevare la caratteristica di questi consumi esageratamente elevati che è quella di richiedere portate elevatissime ma per periodi brevissimi. Lo ripeto Acqua, A mio avviso alla base di ogni iniziativa dovrebbe essere posto l’errore di base che si sta commettendo con la decisione del dissalatore, come vado a dimostrare.
Il problema idro potabile dell’Elba ha delle caratteristiche peculiari che devono essere rilevate. Durante le stagioni autunno, inverno e e primavera e cioè per la maggior parte dell’anno non sussistono deficienze. Gli utenti consistono solo nei residenti fissi ed il tempo piovoso garantisce buone portate sia delle fonti della Val di Conia e sia di quelle elbane. Il problema sorge soltanto in un breve periodo estivo durante il quale i consumi sono elevati per la presenza dei turisti e contemporaneamente la siccità provoca un grande calo in tutte le fonti. Questo ha un significato preciso: all’Elba è sbagliato parlare di volumi di acqua annui bisogna invece considerare quello che succede in detto periodo di crisi. Se lo si esamina si deve constatare che si tratta al massimo di una quarantina di giorni di grandi consumi idropotabili. Se esaminati in dettaglio si vede come in quel periodo ci siano alcuni giorni di consumi eccezionali e se si scende al dettaglio di quei giorni si nota come in essi sussistano delle ore per esempio dalle 9 alle 11 del mattino ed alle 17-20 della sera, nelle quali i consumi sono eccezionalmente elevati. Si tratta di escursioni di portata elevatissimi con punte di consumo così alte che in tutto l’ultimo ventennio non si è mai riusciti a farne fronte se non con interventi come la chiusura oraria del servizio pericolosissimi non tanto per il disagio provocato agli utenti quanto invece per il grande pericolo che la mancata pressione delle condotte stradali (tra l’altro colme di perdita) provocasse infiltrazioni di acque esterne con gravi problemi igienici da acqua non utilizzabile ai fini potabili. Occorre rilevare la caratteristica di questi consumi esageratamente elevati che è quella di richiedere portate elevatissime ma per periodi brevissimi. Lo ripeto all’Elba occorrono portate elevate per periodi molto brevi. Ora per ovviare a questo problema c’è un solo metodo esclusivo: occorrono serbatoi perchè è solo un serbatoio che è in grado di dare per brevi durate portate elevatissime. Ora questa necessità inderogabile non viene mai messa in luce così come non viene mai messo in luce che la cinquantina di serbatoi esistenti per circa 300000 (trecentomila mc di capacità totale) non sono in grado di effettuare in maniera adeguata questo sevizio di compensazione di portate perché sono destinati ad un altro uso in quanto molti serbatoi devono alimentare a altri serbatoi posti in serie.
In conclusione all’Elba manca assolutamente la possibilità di coprire le punte elevate perché manca una struttura capace di fornire, fortunatamente per per brevi durate, portate dì acqua elevatissime cioè un capace serbatoio. Una volta determinata qual è la citata necessità primaria cosa si fà all’Elba? Ebbene si costruisce una struttura che è in grado di dare soltanto una portata fissa. In dettaglio il dissalatore darà 80 litri al secondo ma non sarà in grado nemmeno di darne 81 litri al secondo-. In sostanza si pensa di costruire l’unica struttura che non risolve per nulla quello che, come detto, è il vero problema elbano. All’Elba quello che manca sono i serbatoi! pensate che nemmeno il dissalatore avrà un suo serbatoio atto ad accumulare le proprie portate notturne.
Nessuna decisione poteva essere più sbagliata di quella in atto. del dissalatore!
Ora per ovviare a questo problema c’è un solo metodo esclusivo: occorrono serbatoi perchè è solo un serbatoio che è in grado di dare per brevi durate portate elevatissime. Ora questa necessità inderogabile non viene mai messa in luce così come non viene mai messo in luce che la cinquantina di serbatoi esistenti per circa 300000 (trecentomila mc di capacità totale) non sono in grado di effettuare in maniera adeguata questo sevizio di compensazione di portate perché sono destinati ad un altro uso in quanto molti serbatoi devono alimentare a altri serbatoi posti in serie.
In conclusione all’Elba manca assolutamente la possibilità di coprire le punte elevate perché manca una struttura capace di fornire, fortunatamente per per brevi durate, portate dì acqua elevatissime cioè un capace serbatoio. Una volta determinata qual è la citata necessità primaria cosa si fà all’Elba? Ebbene si costruisce una struttura che è in grado di dare soltanto una portata fissa. In dettaglio il dissalatore darà 80 litri al secondo ma non sarà in grado nemmeno di darne 81 litri al secondo-. In sostanza si pensa di costruire l’unica struttura che non risolve per nulla quello che, come detto, è il vero problema elbano. All’Elba quello che manca sono i serbatoi! pensate che nemmeno il dissalatore avrà un suo serbatoio atto ad accumulare le proprie portate notturne.
Nessuna decisione poteva essere più sbagliata di quella in atto. del dissalatore!
Marcello Meneghin
Interventi L'intervento
Acqua, all’Elba servono portate elevate per periodi brevi
di Marcello Meneghin
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