Nel 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, il paese di Fivizzano – nel cuore della Lunigiana a cavallo fra il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano e il Parco naturale regionale delle Alpi Apuane – celebra il Natale coniugando storia, cultura, arte e ambiente con un allestimento artistico fuori dagli schemi.
Una installazione dove l’alloro prende il posto del classico abete, nel rispetto dei boschi dell’Appennino, attraverso una citazione colta con immagini che richiamano il Sommo Poeta e la Divina Commedia, dove il creato è interpretato in sfere realizzate dall’artista Chiara Scalabrino, che sostituiscono le scontate decorazioni dell’albero di Natale, e che ben si integrano con il disegno della celebre fontana di Fivizzano, icona e luogo simbolo del Paese, Iniziata durante il governo del Granduca Ferdinando II ed ultimata sotto suo figlio Cosimo III, entrata in funzione dopo complessi lavori nel 1682.
Le venti sfere di Chiara Scalabrino, saranno posizionate all’interno ed intorno alla fontana di rilevante pregio architettonico al centro della grande Piazza Medicea, cuore di Fivizzano, composta da una vasca in arenaria proveniente dalla cava di Sassìna come il grottesco centrale e la scalinata, ed ornata con delfini, conchiglie e lo stemma mediceo in marmo. L’opera avrà al centro una grande sfera dedicata al Paradiso della Divina Commedia. Richiamandosi alla simbologia dantesca le altre sfere, quattro sui lati con immagini evocative dell’Alighieri e della sua opera, oltre a nove più piccole in lamina dorata e sei con foglie d’alloro.
L’idea portata avanti dal Comune di Fivizzano dal Sindaco Gianluigi Giannetti e dall’assessore Francesca Nobili, va oltre il desiderio di celebrare le festività natalizie richiamandosi all’importante ruolo che Fivizzano ha rivestito nel panorama nazionale e che non tutti conoscono. Infatti nel piccolo borgo tra le montagne della Lunigiana – diventato strategico come stazione di sosta, prima di affrontare il valico montano che divide la strada fra Lucca e Parma, l’antica Via Nuova Clodia – si cominciò a stampare libri già nel 1470.
Undici anni prima che a Vienna, nove prima di Londra, sette prima di Oxford, Ginevra, Barcellona e cinque prima di Bruxelles, Jacopo da Fivizzano, fra il 1470 e il 1474, impiantò per la prima volta i caratteri tipografici per stampare testi di Giovenale, Virgilio, Cicerone, Sallustio. È sempre a Fivizzano che nel 1802 Agostino Fantoni inventò la prima macchina da scrivere e che entrò nella storia la carta carbone, per la prima volta. Un contributo importantissimo alla comunicazione ed alla cultura attraverso la scrittura tipografica e quella meccanica. Nel borgo è possibile visitare il Museo della Stampa, ideato da Loris Jacopo Bononi e da Eugenio Bononi, all’interno del Palazzo seicentesco Fantoni-Bononi.
Chiara Scalabrino nasce a Montecatini Terme il 2 ottobre 1965. Decoratrice di interni, artista fantasiosa e poliedrica, raffinata e intelligente, utilizza una tecnica pittorica che consiste nell’incollare frammenti disparati di carta, cercando nuove interpretazioni, che rendono le sue creazioni, in larga parte sfere di ogni dimensione, che sono i suoi “mondi”, ma anche vecchi mobili od oggetti, pezzi unici e originalissimi. La mano di Chiara trasforma quei materiali in qualcosa di magico, in un’armonia di colori e di suggestioni, siano esse parole o fotografie, disegni o vecchie stampe, che parlano la stessa lingua: quella dell’arte e della bellezza.
Da anni si è trasferita all’isola d’Elba dove gestisce un atelier nel centro storico di Portoferraio, la medicea Cosmopoli, ma i suoi “mondi” non li trovate solo all’Elba. Ha esposto in Francia, in Inghilterra e le sue sfere le trovate al Raw Interior Designer in Corso Magenta e in Via Palermo a Milano.
Patrizia Lupi
Photocredit @manuelacavallin