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Sui mufloni, Simone Barbi sostiene il presidente del parco

Il sindaco di Marciana sottolinea il problema degli ungulati per la biodiversità

Simone Barbi sindaco di Marciana

Con una nota di Simone Barbi, sindaco di Marciana, interviene sul tema della eradicazione dei mufloni all’Isola del Giglio da parte del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, che ha suscitato molte polemiche, soprattutto per le modalità con le quali la pratica sarebbe dovuta avvenire. “Esprimo il mio sostegno al presidente del Parco nazionale in merito al piano di eradicazione dei mufloni all’Isola del Giglio” esordisce Barbi. “L’informazione sul tema non mi pare sia mancata; – prosegue Barbi – credo che negli ultimi anni sia stato ben sviscerato e comunicato il problema dell’esubero degli ungulati che minacciano la biodiversità delle nostre isole, e che stanno cancellando ogni traccia della nostra cultura contadina, la quale rappresenta economia ma anche e soprattutto storia e valori, cioè identità. Le condizioni in cui si trova il territorio che amministro è un esempio palese della serietà del problema, che per la sua soluzione richiede sforzi sempre maggiori ed azioni decise”. “E’ bene sottolineare – continua nella sua nota il sindaco di Marciana – che le decisioni delle Pubbliche Amministrazioni non sono determinate da gusti e sentimenti personali, viceversa sono la conseguenza di una seria analisi dei bisogni dei territori nel loro complesso e di un costante confronto tra amministratori e soggetti che possiedono specifiche competenze su specifici temi. La difficoltà dell’amministrare sta proprio nel considerare la visione di ogni categoria di soggetti, fare un “bilanciamento” di tutti gli interessi in gioco e individuare soluzioni equilibrate per il bene comune. All’analisi dei bisogni seguono progettazioni che devono essere coerenti con la visione generale dell’Unione Europea, nel rispetto delle normative nazionale e internazionali”.
“Infine, in questo contesto generale, di contro al “rumore” e alla disinformazione utile solo ad aumentare l’audience, creata da alcuni media, – prosegue Barbi – avrei piacere di sentire la voce di altri soggetti istituzionali, che il progetto del Parco lo hanno sostenuto e condiviso e di altri che pur proclamando la necessità di spingere sul turismo sostenibile, sulla sentieristica, sull’agricoltura biologia, e sul recupero e valorizzazione dell’identità culturale, continuano a ragionare in maniera settoriale e non trasversale come questi temi richiederebbero”.

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