L'iniziativa

Montecristo, recupero del Bora Bora, operazione innovativa

La collaborazione tra privato ( 7 imprenditori) e Pubblico primo esempio in Italia

Le operazioni di bonifica per il recupero del relitto del Motopeschereccio Bora Bora possono diventare un modello da seguire per bonificare i numerosi relitti abbandonati nel nostro mare. L’ammiraglio Aurelio Caligiore capo del ram, durante una conferenza stampa al Parco Nazionale dell’Arcipelago ha sottolineato l’assoluto aspetto innovativo dell’operazione che ha visto l’intervento dei privati (per circa 72 mila euro) per il recupero del relitto del Bora Bora affondato a giugno 2019 di fronte a Montecristo. “L’innovazione di questa operazione –ha spiegato – consiste nel fatto che questo è stato possibile grazie alla buona volontà di 7 imprenditori che hanno partecipato, coordinati dall’ imprenditore elbano, Mario Lanera”. Senza questa cordata il mare dell’isola, in pieno santuario dei cetacei, sarebbe rimasta inquinato dai materiali del motopeschereccio. Infatti il codice della navigazione scritto dal legislatore quasi 80 anni “detta delle norme di recupero per i relitti – ha fatto presnete lì ammiraglio – ma quelle norme nate nel 1942 e riadattate nel 1952 sono oramai obsolete”. Un’operazione , quindi quella del recupero del Bora Bora che fa vedere come lo strumento normativo non sia più attuale, mentre invece esiste una capacità di collaborazione tra imprenditori privati e pubblica amministrazione. Un intervento pilota realizzato per la prima volta in Italia. L’appello dell’ammiraglio quindi è di provvedere ad innovare il quadro normativo e allo stesso tempo promuovere iniziative analoghe . “Quel relitto era una ferita lungo la costa di Montecristo – ha fatto presente il presidente del Parco Giampiero Sammuri – ringrazio i privati che hanno coperto le spese grazie anche all’ex ministro dell’ambiente Costa che ha fatto partire l’iniziativa e alla grande determinazione dell’ammiraglio Caligiore per aver realizzato questa operazione complessa”. Il recupero di fronte a Montecristo secondo il sindaco di Portoferraio Angelo Zini quindi “è l’esempio di come si può intervenire su questi temi”. Spesso infatti la lentezza del mondo pubblico ritarda le soluzioni. “In questi caso si è dimostrato che si possono raggiungere obiettivi in tempi più celeri – ha terminato – potrebbe essere un esempio da tenere presente nella malaugurata ipotesi di intervenire in altre occasioni simili o fare operazioni a livello di recupero ambientale”. Sponsor dell’operazione sono Umberto Risso di “Agn Energia – Autogas Nord spa ”, Angelo Colussi della “Colussi Group”, Paolo Ghinolfi del “Sifà noleggio a lungo termine”, Andrea Rovini di “Eurit spa”, Leonardo Bassilichi di Evergreen group e Tiziano Nocentini della Conad Nocentini Group e Mario Lanera di Assoschipping- Iblas Ferries srl ”. Il recupero è stato fatto da Sales spa, i Servizi tecnici marittimi portuali di Piombino e la Piombino Industrie Marittime.

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