Nell’ultimo forum di Ait (Autorità idrica toscana) tenuto online sul tema ‘Il dissalatore come rilancio dell’economia elbana’ dedicato alla risorsa idrica nei territori dell’Elba e della Val di Cornia, Confindustria e Cna hanno chiesto che le autorità competenti e la politica trovino soluzioni sostenibili per ambiente ed economia, in relazione ai problemi legati ai servizi essenziali, acqua compresa.
“Il servizio idrico – hanno detto – deve essere garantito in modo sicuro e continuativo, senza interruzioni per tutelare l’interesse di tutti. È necessario andare oltre agli approcci ideologici e fare un passo in avanti nell’interesse comune”. Al webinar hanno preso parte Alessandro Mazzei (direttore di Autorità Idrica Toscana), Umberto Paoletti (direttore Confindustria Livorno Massa Carrara) e Maurizio Serini (presidente Cna provinciale Livorno).
Umberto Paoletti (Confindustria), riporta una nota di Ait, ha evidenziato “l’incongruenza di chi si oppone a un progetto che ha comprovata sostenibilità ambientale. Vi è la necessità di un approccio aperto e predisposto al dialogo se si vuole difendere sul serio il territorio – ha dichiarato -. Il conflitto fine a se stesso, che si oppone al cambiamento nonostante le rassicurazioni di sostenibilità (anche autorevoli da parte dell’Istituto Superiore di Sanità), non porta nessun valore. La resistenza al cambiamento e la mancanza di concretezza sulle infrastrutture, non solo idriche, sta mettendo a rischio anche la continuità territoriale aerea, asset importantissimo per abitanti e turismo”. Paoletti, sempre la nota, “auspica l’istituzione di un osservatorio, dalla fase di cantiere fino al funzionamento del dissalatore, che monitori tutte le fasi in ottica collaborativa e costruttiva per il territorio. È corretto controllare che gli interventi siano condotti nel migliore dei modi, ma è altrettanto necessaria la garanzia di poter avere infrastrutture moderne che permettano alla società civile ed economica dell’isola di usufruire, al pari del continente, dei servizi essenziali per avere le stesse possibilità di crescita e sviluppo”.
Maurizio Serini (Cna), ha posto l’accento sulla gestione delle falde ricordando che negli anni ’80 “si trovava l’acqua nella falda freatica a circa 60 metri di profondità, oggi bisogna scendere al doppio, circa 120 metri di profondità con dispendio di energia e danni ambientali. Tutto questo con portate di acqua sempre minori. Gli elbani – ha sottolineato Serini – devono decidere se mettere un freno alle presenze turistiche sull’isola, oppure scegliere infrastrutture all’avanguardia che supportano la crescita del territorio”.
Alessandro Mazzei (Ait) ha evidenziato in chiusura di questo ciclo di webinar come “fosse importante ascoltare un punto di vista diverso, non solo quello dei tecnici di settore, ma anche quello dei rappresentanti del tessuto produttivo che fondano la loro capacità di offrire beni, servizi e merci anche sulla disponibilità di acqua di buona qualità grazie ad un servizio continuo e a prezzi ragionevoli”.
Inoltre Paoletti e Serini hanno evidenziato come “il dissalatore di Mola permetterà di annullare il rischio di approvvigionamento idrico per l’Elba, che d’estate diventa un vero problema in termini di attrattività e appetibilità dell’isola dal punto di vista turistico”. Ma la scarsità idrica tocca tutti i settori, anche quello delle lavorazioni agricole.
(ANSA).
Roberta
Quanta energia consuma questo impianto industriale?, quanto gasolio per un litro di acqua?quale sarà il prezzo in bolletta e il costo ecologico?
5 Settembre 2022 alle 16:43