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Tartalove, partnership Acqua dell’Elba – Legambiente

Balneari e bagnini infatti sono le prime sentinelle per le nidificazioni sulle spiagge

Si è parlato di tartarughe marine e del progetto Tartalove che vede la presenza attiva di Acqua dell’Elba in partnership con Legambiente. Oltre ai progetti nazionali ( Acqua dell’Elba ha contribuito all’acquisto di una vasca per la cura delle tartarughe per il centro di recupero di Manfredonia), l’attenzione è sull’isola dove la scorsa estate una tartaruga è tornata a nidificare. Controllo delle aree di nidificazione, monitoraggio dei nidi e formazione e sono le priorità future. Legambiente Arcipelago Toscano rafforzerà la vigilanza, insieme al Parco Nazionale dell’Arcipelago. “Un’azione essenziale – come sottolinea Umberto Mazzantini di Legambiente Arcipelago Toscano – per capire dove queste tartarughe fanno il nido visto che la fase tra la nidificazione e la nascita dei piccoli è quella più delicata”. Il trattamento della spiaggia con mezzi pesanti infatti potrebbe vanificare la nidificazione, distruggendo le uova. Da qui una serie di suggerimenti da parte di Legambiente per tutelare e controllare gli habitat. La prima proposta è quella che rimanda al 2023, quando dovranno essere rinnovate le licenze balneari. “Non sarebbe male – ha considerato Mazzantini – che i comuni dell’Isola d’Elba nell’ambito del protocollo per il rinnovo inserissero anche un decalogo per le spiagge delle tartarughe, che già molti balneari applicano volontariamente. Potrebbe essere una novità che favorisce gli imprenditori locali”. Perché secondo Mazzantini il rischio è che con il rinnovo delle licenze arrivino grossi imprenditori che sostituiscano quelli locali, mentre “con una politica di cura, di intervento e di qualità – ribadisce – i nostri balneari sarebbero favoriti e questo andrebbe a vantaggio sia dell’economia locale che delle tartarughe”. Proprio i balneari e i bagnini infatti sono le prime sentinelle per le nidificazioni sulle spiagge. Ora l’obiettivo è una maggiore formazione e infatti Legambiente insieme a Confesercenti sta pensando ad un programma in questo senso, oltre ad una preparazione sull’utilizzo del drone che potrebbe coinvolgere anche i ragazzi delle scuole.“Abbiamo problemi di controllo di alcune spiagge – commenta- specialmente quelle nella zona di Calamita che sono le più favorevoli alla nidificazione delle tartarughe. Con l’utilizzo dei droni potremmo controllarle giornalmente senza dovere scendere e questo sarebbe un grosso vantaggio e ci permetterebbe di capire dove le tartarughe nidificano i tutta l’Elba”.

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