Riceviamo e pubblichiamo dal Gruppo pubblico “Miglioriamo l’Ospedale Elbano”.
Siamo un gruppo di persone che vivono sull’Isola d’Elba e chiediamo di avere lo stesso diritto alla sanità pubblica di tutti gli altri cittadini italiani, ovvero almeno due posti letto di terapia sub-intensiva all’Ospedale di Portoferraio. L’isola d’Elba conta oltre 30mila abitanti in 7 diversi comuni e nonostante tali numeri, non esistono terapie intensive o sub-intensive sull’isola, e ciò mette tutti noi nelle condizioni di dover raggiungere la terraferma in precarie condizioni di salute, dovendo affrontare spese e disagi, sempre che il meteo ce lo consenta.
Il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, in campagna elettorale ha sostenuto: “La terapia intensiva può e deve diventare una realtà per tutto il territorio Toscano”, ed è per questo che noi chiediamo almeno due posti di terapia sub-intensiva a Portoferraio, sull’Isola d’Elba: la terapia sub-intensiva permette ai pazienti meno critici, ma che necessitano di costante monitoraggio, di essere ospitati e curati tramite macchinari meno invasivi.Per questo ti chiediamo di firmare questa petizione e aiutarci nella richiesta di intervento da parte del Presidente della Regione: il diritto alla salute vale ovunque in Italia!
2672 persone hanno già firmato, Arriviamo a 5.000.
Questa la nostra petizione lanciata on-line e indirizzata al presidente della regione Toscana, Eugenio Giani. Crediamo che adesso sia il momento di dire basta alle chiacchiere e di dare un senso a tutte le voci che si sono espresse in maniera positiva per la creazione di questa terapia sub intensiva. Consegneremo al nostra petizione al raggiungimento delle 5000 firme.
Si può firmare su: https://chng.it/Pwjtbfpt
Alessandro
Buona serata,
In passato ho avuto un familiare ricoverato all’ospedale di Portoferraio in un reparto che
il personale identificava come subintensiva.
Allora era collocato al terzo piano. Erano lì presenti anche dei macchinari come riportato nella petizione. ” la terapia sub-intensiva permette ai pazienti meno critici, ma che necessitano di costante monitoraggio, di essere ospitati e curati tramite macchinari meno invasivi”. Non ho notizie recenti ma se quella struttura non è stata chiusa esisterebbe già una subintensiva.
Alessandro
24 Novembre 2021 alle 23:05