Abbiamo già utilizzato (diverse volte) la figura dell’Imperatore dei Francesi e Re dell’Elba per un percorso che attraverso le sue capacità progettuali declinasse l’attualità dell’Isola. Inoltre, abbiamo messo in mostra aspetti insoliti e spigolature non solo del carattere ma anche delle decisioni del Grande Corso . Proprio in questa ricerca, oltre alle nostre impressioni abbiamo raccolto interventi, interviste possibili e impossibili e cenni storici che rimandano al periodo di Napoleone all’Elba e a tutto ciò che ancora oggi è attuale grazie alle opere dell’Imperatore.
Di seguito riportiamo un’intervista impossibile diventata possibile all’imperatore Bonaparte scritta e interpretata da Paolo Ferruzzi.
“Sono grato agli amici Paolo e Antonella per avermi rivolto l’ invito, viste le mie altolocate conoscenze, di fare una esclusiva intervista a S.M.I Napoleone a pochi giorni dalla sua dipartita che si ripete oramai da duecento anni. Invito che seppur accettato con entusiasmo e partecipazione ha insinuato in me delle titubanze per l’argomento da trattare, per il personaggio da avvicinare ma anche per le problematiche dovute al Covid 19 che ci attanaglia da oramai un’ anno limitando i nostri spostamenti soprattutto verso le isole. E recarmi a Sant’Elena, che si è pur dotata di un’efficiente aeroporto, non sarebbe affatto comodo dato il saltuario servizio offerto da quello della nostra isola. Per fortuna che questo isolamento pandemico ha fatto scoprire ai più la tecnologia casalinga del videochattare anche se con esiti quasi preistorici visti i risultati ottenuti quali le voci-audio che gracchiano, i volti deformati dall’uso di grandangolari incorporati e spesso dimentichi di essere inquadrati e visti da una platea allargata rispetto ai familiari che dietro cercano di suggerire il comportamento da assumere, i soffitti di case riscoperti con inquadrature alla Orson Welles e tante altre componenti tecniche che un Manuale di Cinematografia non basterebbe a descrivere.
E poi intervistare Napoleone nel Bicentenario della Sua dipartita è decisamente imbarazzante bisogna convenirne. Ritengo sia più opportuno indirizzare l’eventuale dialogo invece sul Suo soggiorno trascorso da Imperatore nella nostra isola o del suo esilio come la Storia ci ha tramandato.
La Storia, già, la Storia. Ma che cosa è la Storia? La Storia è ricerca come il termine greco istorìa ci ricorda. La Storia è narrazione dei fatti più rilevanti compiuti dagli uomini nel passato. Ma la ricerca è fatta tra i documenti scritti per la ragion di Stato ! E’ fatta nei faldoni rilegati in pelle pregiata e ornati da datazioni impresse con oro zecchino! Oppure, per dirla con Bufalino, sta anche “tra la polvere degli scaffali dove si fiutano il calore residuo delle esistenze che furono e le pedate furtive della storia minore quasi sempre più maestra d’ogni altra?”.
La Storia è narrazione!!! Certo!!! Ma chi narra e come e perché si narra?
Quanto c’è di colui che narra nel personaggio narrato? Un tempo si sosteneva che l’obiettività si sedimentava solo dopo tre generazioni dal fatto da ricordare. Eppure di questo non ne sono ancora convinto. Sono circa otto le generazioni che ci dividono oggi da quando Napoleone venne all’Isola d’Elba e nonostante questo ancora si discute senza alcuna definitiva certezza e che ci riporta continuamente al dubbio. E allora cosa viene a mancare nella ricerca e nella narrazione . Viene a mancare nella ricerca quei palpitare di un cuore innamorato, le febbri improvvise e i mal di pancia insopportabili, viene a mancare l’odore del cibo procurato, la fatica del lavoro svolto e l’acre odore del sudore, viene a mancare l’affanno e la gioia per una giornata trascorsa, viene a mancare la vita vissuta. E le bugie, le piccole bugie di cui ricorre la nostra giornata dove sono? Dove sono quelle bugie che contribuiscono al senso d’inadeguatezza del linguaggio della Storia ed al concetto che le parole possano essere più efficaci nel mascherare la VERITA’ o a trasmetterne il contrario piuttosto che nel rappresentare la verità medesima. Capite allora quanto ci sia nella Storia che andiamo raccontando e quanto spesso ci si allontani dalla obiettività nell’andare a raccontarla. Il linguaggio umano, ci ricorda Flaubert, è simile ad un tamburo rotto su cui battiamo melodie per farci ballare gli orsi, mentre ciò che desideriamo invece è fare musica che commuova le stelle. La STORIA è ricerca e narrazione. La ricerca è nella polvere di sbiadite carte. La narrazione è nella POESIA e nella FANTASIA!!! Intervistare, colloquiare con i “fantasmi” redivivi di personaggi appartenuti ad altra epoca e impossibili di incontrare nella realtà con domande a loro rivolte non per affermazioni certe ma per dubbi irrisolti; per i tanti SE di cui si ammanta la STORIA come dei quanti SE è disseminata la nostra vita. Se non avessi fatto questo, se avessi fatto quest’altro, se non fossi andato là, e via discorrendo con infiniti se. E se Napoleone fosse rimasto all’Elba? Se non fosse ripartito? E se avesse vinto a Waterloo avrebbe ricordato, nel fasto vittorioso dell’Arco di Trionfo, la piccola isola che lo aveva accolto donandogli le chiavi di un semplice magazzino indorate per l’occasione? E se non avesse lasciato ripartire in una notte di tempesta la Contessa Walewska amata per due notti sotto il cielo stellato della Madonna del Monte? E se….? Quanti se ancora. Mentre mi rivolgo tutti questi SE e PERCHE’ dubitativi intanto armeggio con lo smartphone fissandolo sul piccolo treppiedi e cercando di scaricare una piattaforma adeguata per la fissata videointervista preannunciata al Generale Bertrand tramite messaggio watsapp perché, cosi mi è stato suggerito, non venga ad innervosire S.M.I che con una telefonata “normale” verrebbe a pagare anche lui la metà della chiamata trovandosi in terra lontana e fuori confine e le sue modeste finanze non glielo permettono. Ben bene posiziono il minuscolo cavalletto nella sala di Casetta Drouot e mi sistemo sulla poltrona dai braccioli dorati dove l’Imperatore, sin dal 2014, ha ricevuto migliaia di visitatori venuti a rendergli visita. Accanto ho fatto sistemare la Contessa Waleswka e il Conte Drouot che mi sono premunito invitarli per aiutarmi a non far sentire lontano un Uomo sperduto sull’Oceano-. Un bip mi segnala l’arrivo del link di attivazione e una spia luminosa mi avverte che tra poco potrò essere in contatto direttamente con la Longwood House di Sant’Elena. <Un’intervista IMPOSSIBILE alla STORIA> questo il titolo che ritengo sia giusto dare all’articolo che ne uscirà fuori
Bertrand :Sua Maestà Imperiale Napoleone
Paolo Ferruzzi : Maestà sin da ora mi scuso se mi rivolgerò usando a volte il Lei a volte il Voi ma molti modi di interloquire sono passati in tanti anni passati e sono onorato per avermi concessa questa video-chat.
Napoleone :Video-Chat? Non stiamo cominciando affatto bene. Non usi con me termini anglofili perché come voi ben sapete, cittadino Paolo, a me gli inglesi fanno venire il mal di fegato . Sono loro che mi hanno spinto continuamente a massaggiarmelo per il fastidio che provo solo a sentirli nominare.
Paolo Ferruzzi :Veramente quando ho visto sui titoli di testa della chat che si trasmetteva dalla Vostra residenza di Longwood House ho pensato che avevate superato oramai la fobia anglosassone.
Napoleone :Ma quando mai !!! Mi ci sono dovuto abituare purtroppo!!! Sapesse quanta nostalgia ho della mia Reggia ai Mulini e della Villa San Martino e di Casetta Drouot a Poggio. A proposito come sta il mio fedele Conte? E’ tanto che non lo sento.
Paolo Ferruzzi : Maestà aspettate che allargo un poco l’inquadratura del mio Smatphone…pardon telefonino… e Le faccio vedere dove in questo momento mi trovo e chi sono seduti accanto a me! E’ una piccola sorpresa che abbiamo pensato di fare..
Napoleone : Oh!!! Parbleu. Ma è Casetta Drouot e c’è pure il mio caro Governatore e anche l’amata mia Contessa Maria. Che gioia mi viene data in questo momento. Quanti rimpianti per i momenti belli vissuti nell’antica isola rossa come il ferro, verde come i suoi boschi e bianca di sale. Quanta nostalgia per i suoi abitanti che pur tra mille difetti sono stati figli miei come ebbi a manifestare loro alla mia partenza dal battello che scivolava sul mare calmo della Darsena. “Signori, cosi mi rivolsi agli elbani mentre lasciavo l’isola per andare incontro al destino, vi voglio ringraziare per il vostro affetto e per la vostra fedeltà. Generale Lapi, la nomino Governatore dell’Isola. Se venisse attaccata, difendetela fino alla morte. Amici miei, non vi dimenticherò mai! Vi affido ciò che ho di più prezioso: mia madre e mia sorella. È questa la miglior prova di tutta la fiducia che ripongo in voi!”. E credetemi che lottai per rimanere sereno parlando più con la dignità di un padre che non quella di un re e in fin dei conti ero molto più commosso di quanto non volessi dare a vedere.
Paolo Ferruzzi :Maestà per un imprevisto guasto audio non può sentire le parole commosse che vorrebbero rivolgerle il Conte e la Contessa ma dall’inquadratura può vedere le lagrime rigare i loro volti affranti.
Napoleone : Se allora trattenni la mia commozione non vorrei manifestarla proprio adesso e magari davanti a chissà quante persone che hanno fatto richiesta per partecipare a questo incontro in veste di auditori. Pertanto mi rivolga altre domande prima che il coinvolgimento mi travolga. E per cambiare argomento è vero che da Pomonte a Rio mi espongono come oggetto e mi mettono ovunque: nei liquori, nei profumi, nelle etichette di acque minerali, nei sentieri delle farfalle, nei menù, nelle schiacce briache?
Paolo Ferruzzi : Si Maestà.
Napoleone :E mi ritagliano e mi fanno vedere attraverso?
Paolo Ferruzzi : Si Maestà.
Napoleone :Per fortuna che non ci sono fabbriche di apparecchi igienico-sanitari altrimenti mi avrebbero messo anche su un watercloset e sarebbe stata la mia waterloo indecorosa e definitiva!!!
Paolo Ferruzzi : Maestà questo è quello che si chiama Marketing di cui Ella ne è stato antesignano.
Napoleone :Aridalle con questi termini lontani dal mio essere e pensare!!! Cittadino Paolo usi “Promozione-Commerciale” che mi suona assai meglio. A proposito di commerciale cosa ritenete fare all’Elba per i prossimi anni a venire? Come pensate di organizzare il trecentesimo anno della venuta nella mia cara isola? Mi auguro senza fuochi d’artificio ma con opere concrete come è nel mio pragmatico modo di fare. L’immagine che uno da di se è importantissima ai fini della Promozione- Commerciale: attraverso un efficiente servizio dei trasporti via mare via terra e via aerea, attraverso la valorizzazione dei Monumenti che arricchiscono la Storia dell’Isola, attraverso la Cultura che risulta essere la “carta vincente” ovunque se ne parli, attraverso il Bello e la Bellezza che sono le roccaforti degli animi nobili, attraverso i Servizi sia che vadano dalla distribuzione razionale delle acque potabili alla raccolta dei rifiuti urbani, attraverso il rispetto della Natura e del Territorio, attraverso l’incremento delle produzioni locali e dell’agricoltura, attraverso un prolungamento della attività turistica ma soprattutto attraverso l’educazione scolastica che renda coscienti i ragazzi (coloro che poi saranno grandi) del valore importante che hanno da difendere a denti stretti come dissi al Governatore alla mia partenza : “Se questi valori venissero attaccati, difendeteli fino alla morte!!!”. Lo sa cosa vi dico cittadino Paolo?
Paolo Ferruzzi :Mi dica Maestà
Napoleone : Tutto quello che ho elencato è esattamente quello che dissi agli elbani duecento anni fa nel riorganizzare l’intera loro/mia isola!
Paolo Ferruzzi : Maestà questi sono suggerimenti che andranno conservati come beni preziosi nel caveau di una Banca.
Napoleone : A proposito cittadino Paolo…ditemi… ma tra tutte le vostre conoscenze c’è anche quella del Direttore di qualche Banca che opera sul Territorio?
Paolo Ferruzzi : Credo di si.
Napoleone : Molto bene!!! Allora che si informi se è arrivato il bonifico delle spettanze a me fissate nel Trattato di Fontainebleau e prenda un appuntamento per domani alle ore 8 e un quarto appena apre la Banca. Il Generale Bertrand farà pervenire al Direttore il Link per la Chat attraverso un’email. (leggermente tossisce come per schiarirsi la gola). Caro cittadino Paolo di fronte agli affari e al denaro non mi fa senso usare certi termini seppur di malavoglia.
Paolo Ferruzzi :Purtroppo vedo apparire sullo schermo il segnale che la chat sta per terminare e mi scuso se l’inconveniente tecnico non ha permesso a Sua Maestà di sentire le afflitte, le meste, le dolenti, le allegre, le liete e gaie parole del Conte Drouot e della Contessa Maria Walewska. Ringrazio sua Maestà Imperiale per aver testimoniato i Suoi intimi sentimenti in questa intervista impossibile
Napoleone : Cittadino Paolo non usi questo termine. Per me niente è impossibile. Sapete cosa risposi a un certo Duca che mi aveva chiesto se volevo prendermi tutto il Mondo?
Paolo Ferruzzi : Non ho idea.
Napoleone : Perché NO!!! Non è poi tanto grande!
Paolo Ferruzzi : Allora la chiamerò una INTERVISTA POSSIBILE
2021
divertendosi
Paolo Ferruzzi