L'intervento

La vita dei Santi: Santa Cecilia e Santa Caterina d’Alessandria

di Parrocchia San Giuseppe di Portoferraio

Il  parroco della Parrocchia di San Giuseppe don Domenico Pinhiero ci parla  di due Sante: Cecilia e Caterina d’Alessandria.

SANTA CECILIA

La Nobildonna romana, benefattrice dei Pontefici e fondatrice di una delle prime chiese di Roma, visse fra il II e III secolo. Cecilia sposò il nobile Valeriano.

Nella sua Passio si narra che il giorno delle nozze la santa cantava nel suo cuore: «Conserva o Signore immacolati il mio cuore e il mio corpo, affinché non resti confusa». Da questo particolare è stata denominata patrona dei musicisti.

Venne iscritta al canone della Messa all’inizio del VI secolo, secolo in cui sorse il suo culto. Confidato allo sposo il suo voto di castità, egli si convertì al Cristianesimo e la prima notte di nozze ricevette il Battesimo da papa Urbano I. Cecilia aveva un dono particolare: riusciva ad essere convincente e convertiva. Le autorità romane catturarono san Valeriano, che venne torturato e decapitato; per Cecilia venne ordinato di bruciarla, ma, dopo un giorno e una notte, il fuoco non la molestò; si decise, quindi, di decapitarla: fu colpita tre volte, ma non morì subito e agonizzò tre giorni: molti cristiani che lei aveva convertito andarono ad intingere dei lini nel suo sangue, mentre Cecilia non desisteva dal fortificarli nella Fede. Quando la martire morì, papa Urbano I, sua guida spirituale, con i suoi diaconi, prese di notte il corpo e lo seppellì con gli altri papi e fece della casa di Cecilia una chiesa. E’ celebrata il 22 novembre.

da /www.dire.it/

SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA

Incerta la data di nascita (287), della sua vita si sa poco ed è difficile distinguere la realtà storica dalle leggende popolari. Secondo la tradizione, Caterina era una bella giovane egiziana e la Legenda Aurea specifica che era figlia del re Costa, il quale la lasciò orfana giovanissima, e che fu istruita fin dall’infanzia nelle arti liberali. Venne chiesta in sposa da molti uomini importanti, ma ebbe in sogno la visione della Madonna col Bambino che le infilava l’anello al dito facendola sponsa Christi.

LA TRADIZIONE DEL MARTIRIO

Nel 305 ci furono festeggiamenti in onore di un imperatore romano ad Alessandria e Caterina si presentò a palazzo mentre si celebravano riti pagani con sacrifici di animali e accadeva anche che molti cristiani, per paura delle persecuzioni, accettassero di adorare gli dei. Caterina rifiutò i sacrifici e chiese all’imperatore di riconoscere Gesù Cristo come redentore dell’umanità, argomentando il suo invito con profondità filosofica.

L’imperatore fu colpito sia dalla bellezza sia dalla cultura della giovane nobile, convocò un gruppo di retori affinché la convincessero a onorare gli dei e la chiese in sposa. I retori non solo non riuscirono a convertirla, ma essi stessi, per l’eloquenza di Caterina, furono convertiti al Cristianesimo. L’imperatore ordinò la condanna a morte dei retori e dopo l’ennesimo rifiuto di Caterina la condannò a morire con il supplizio della ruota dentata. Ma lo strumento di tortura si ruppe e Massimino fu obbligato a far decapitare la santa, dalla quale invece di sangue sgorgò latte, simbolo della sua purezza. E’ accertato che solo dal IX secolo la devozione per la santa divenne molto popolare . Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto è celebrata il 25 novembre ed è identificata, insieme a Santa Margherita d’Antiochia e all’Arcangelo Michele, come una delle Voci che ispirarono Santa Giovanna d’Arco. È ritenuta una dei quattordici Santi ausiliatori.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Le iniziative della settimana annunciate da don Kevin

di Comunità Pastorale Portoferraio

Assunzione della Madonna, avvisi della comunità Pastorale

Don Kevin Sciberras informa sugli orari delle celebrazioni nelle chiese di Portoferraio

Al via la mostra fotografica della comunità di S. Stefano

di Comunità Pastorale di Portoferraio