La sua pagina Facebook ha 72 mila contatti e le sue ricette sono pubblicate anche su un blog di cucina che gestisce e aggiorna con i suoi piatti, elbani e internazionali. Lo chef Claudio Pucci non è elbano di nascita ma “mi sento più isolano che torinese” dice. E’ nato infatti a Torino e lì ha frequentato la scuola alberghiera . Proprio da lì è stato proiettato nella “fantastica” Elba, dove è arrivato per fare le prime stagioni estive negli hotel. Qui è rimasto e lavora ancora. “Di certo – dice – il territorio ha influito molto sulla mia cucina, gli odori, le erbe aromatiche le materie prime di questo posto, mi hanno formato per quello che ora sono. Ricordo quando arrivavo in primavera era il periodo di pesca delle granseole o più comunemente margherite, così le chiamano qui all’Elba un piatto
prelibatissimo, ci si prepara degli spaghetti da leccarsi le dita, ma anche di acciughe e palamite. Il polpo, questo meraviglioso mollusco che qui la fa da re e dove anni addietro veniva servito bollito a granfie nella piazza del centro storico, era una istituzione locale, una festa veder mangiare il polpo
in piedi e servito con la forchetta dal polparo. Per non parlare delle varie insalate che si fanno e che quasi tutti i locali lo presentano chi in una maniera chi in un altra. In estate domina il pesce locale, piccoli pesci da scoglio col quale si prepara il cacciucco, oltre ad orate, spigole
cernie, gallinelle e capponi, tutti pesci nobili dove qui vengono preparati in modo semplice con pomodoro e patate che ne esaltano il sapore”. E nel suo blog e sulla sua pagina social ne mette di tutti i tipi , anche ricette elbane come la panzanella al polpo e la minestra di zerri.
Non lo fa per vedere se l’algoritmo gli decreta il successo, lo fa per passione . “Mi pace creare le ricette , fotografarle e metterle online sul mio blog – racconta – ora mi sto appassionando anche al sottovuoto e sto preparando piatti con verdure conservate in questa modalità”. Non può certo mancare un piatto come gli spaghetti alla margherita che Pucci ama da sempre e che prepara così: “Prima si pulisce la margherita fresca, poi si fa un soffritto di cipolla, aglio, prezzemolo, e un pochino di peperoncino in olio extravergine. Si fa poi, rosolare e ci si mette dentro la granseola. Quindi si fa rosolare bene, si bagna con il vino bianco e si mette la passata di pomodoro . Si chiude con il coperchio e si fa bollire a fiamma alta “perché – spiega – il calore sprigiona tutto il sapore dal carapace . Dopo un quarto d’ora, venti minuti è pronta. Si spenge il fuoco, si aggiunge una noce di burro e si lascia a riposare, quindi ci si salta la pasta . Un piatto speciale per la primavera e l’estate”.
L'intervista Cucina
Claudio Pucci, uno chef con il pallino social
"La mia è una passione le materie prime elbane mi hanno formato"
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