il commento

Tanti turisti, riflessioni, suggerimenti e considerazioni

di Pino Coluccia

Riceviamo e pubblichiamo il commento all’articolo “Una marea di turisti sommerge l’Isola d’Elba, bene o male”?  Il commento è visibile anche sotto l’articolo stesso.

Caro Direttore,
Bene hai fatto a sollecitare una riflessione su questi risultati, anche se sono scettico sull’attenzione che sarà riposta dai soggetti che gestiscono questa economia. Sappiamo benissimo che quando la pancia è piena passano tutti i mali. Ma faccio alcune considerazioni. Al di là dei benefici che senz’altro ne vengono, non certo per tutti, sarebbe utile valutare l’impatto ambientale che questa enorme massa di presenze produce sull’ambiente naturale, sul paesaggio e sulla qualità del soggiorno, degli elbani, ma anche dei turisti stessi. Potremmo dire che quei due fatidici mesi, luglio e agosto, sono diventati invivibili? Non so se esagero, ma ho riscontrato molte lamentele con un aumento di quest’ultime come non si era mai sentito. La Pandemia ha trattato bene l’Elba, perché i lookdawn terminava con l’arrivo della bella stagione ed inoltre tratteneva gli italiani ad andare all’estero, per questo l’Elba è diventata una meta ambita e super frequentata. Non so quanto potrà ancora durare questa situazione. La destagionalizzazione è molto difficile poiché i periodi di ferie non sono decisi liberamente, ma corrispondono sia al ciclo produttivo del Paese Italia e sia per la balneazione, che rappresenta la maggiore attrazione turistica elbana e che predilige i mesi caldi. Detto questo, bisognerebbe valutare gli effetti sul territorio e sul mare di questa massa, che susciterà nuovi appetiti o come si dice, nuove opportunità di investimento, di business con una nuova spirale di privatizzazioni di tutto ciò che può tradursi in profitto privato: lo vediamo sull’aumento delle spiagge concessionate, sugli stessi accessi ad esse, sugli specchi di mare, dai golfi ai porticcioli e marine, trasformati in parking nautici, sulla viabilità paralizzata con code interminabili, su una estensione di parcheggi impossibili e a pagamento. Se queste tendenze dovessero continuare, gli effetti, a parte i lauti profitti privati, potrebbero essere negativi e degradanti. L’ultima considerazione la faccio sugli strumenti che dovrebbero aiutarci a governare queste situazioni contraddittorie, dai Comuni, al PNAT, istituzioni ed amministrazioni senz’altro importanti, ma che per funzionare devono essere ispirati e diretti da buone politiche e da validi politici. So benissimo che in questi anni, alla buona politica, quella che sa progettare e programmare secondo compatibilità, sostenibilità ed interessi generali, vista però come un ostacolo, è stato preferito lasciare fare al mercato, agli interessi nudi e crudi, immediati e riducendo la politica a fare da ancella a questi. Da queste considerazioni si può dedurre che qualcosa dobbiamo cambiare, guardando e valutando in prospettiva senza accontentarsi della cosiddetta pancia piena.
Un caro saluto.

Una risposta a “Tanti turisti, riflessioni, suggerimenti e considerazioni

  1. Kathy Rispondi

    Sono d’accordo al 100%!

    Una vacanza più di qualità e meno di quantità è quello che dobbiamo indirizzare. Adesso non è un turismo sostenibile, vuol dire che non può durare lungo tempo nel futuro. Bisogna veramente limitare i numeri e alzare i prezzi. Le spiagge sono una follia!

    7 Novembre 2021 alle 19:01

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