Redazionale

“Po po’ di mardola”! Tra il serio e il faceto

Riparliamo della curiosa espressione elbana usata precedentemente

Abbiamo avuto modo di presentare questa curiosa espressione elbana (Mardola) che avevamo definito “zoologismo” negli articoli precedenti  precedenti e, nel numero di Maggio scorso del quadrimestrale cartaceo “Elba Post”, avevamo utilizzato la figura dell’Imperatore dei Francesi e Re dell’Elba per un percorso che attraverso le sue capacità progettuali declinasse l’attualità dell’Isola. Inoltre, avevamo messo in mostra aspetti insoliti e spigolature. Proprio in questa ricerca, avevo ritrovato un libretto del 2019 relativo ad una mostra a Firenze con prefazione di Eugenio Giani allora presidente del Consiglio Regionale della Toscana. Nella brochure venivano presentati e raccontati i pezzi dell’esposizione, dedicata alla “cravate”, una delle mode lanciate nel periodo del regno Luigi XIV e riprese durante il Consolato e l’Impero che ha avuto più longevità. A quei disegni si ispirò Hermès per le sue stampe sui foulard femminili. Il pezzo forte della mostra era rappresentato da un fazzoletto di seta da annodarsi che era appartenuto proprio a Napoleone. Attraverso un lungo percorso era giunto nelle mani dei discendenti della nobildonna inglese Maria Luisa Bayard, la quale lo aveva ricevuto in dono da madame Squarci, alla cui famiglia era legata da vincoli di parentela e che aveva il privilegio di svolgere a corte il ruolo di guardarobiera dell’Imperatore. Delicatamente, ma in maniera piuttosto diretta, il testo bollava come poco credibile la versione data dalla moglie di Pasquale, direttore sanitario dell’Elba: dimenticata nella fuga, un valletto l’aveva trovata nel letto del Sovrano e regalata a lei…. Lasciando intendere come piuttosto ovvio che, data la sua posizione, se ne fosse appropriata come souvenir… Visto che apparteneva ad una delle pochissime famiglie ammesse a corte e con un ruolo personale che la poneva così in intimità.
Ah ma come, e io che uso sempre i miei ascendenti per darmi un tono, soprattutto davanti ai parvenu che affollano i palazzi elbani…. Come si fa, ma d’altra parte è così, siamo elbani, mardole nate.

A.S.

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