L’Isola d’Elba nonostante la forte pressione antropica rimane uno scrigno di biodiversità, a mare e a terra. Un posto speciale in questo insieme merita la Martora (Martes-martes), dal piccolo mustelide (in elbano mardola), deriva quello che potremmo definire “zoologismo”, molto usato sull’isola: “mardolare” cioè rubare, sottrarre con destrezza. Altro simbolo (si trova anche nella bandiera napoleonica), sono le api. Non solo quelle da miele, ma le specie “solitarie” grandissimi impollinatori, essenziali per la lussureggiante vegetazione con cui l’Elba accoglie e avvolge i visitatori.
Infatti, inutile dire del grande successo che l’Elba ha ottenuto come presenze ma, come è evidente, questo pone anche problemi. Il traffico per primo, per le emissioni e per la grande pressione sulla mobilità e in definitiva, anche per la vivibilità dell’Isola da parte di ospiti e residenti. Il prossimo futuro deve vederci impegnati seriamente sull’argomento. D’altra parte la legge pone le infrastrutture come elemento fondamentale dell’utilizzo del contributo di sbarco e la green economy è al centro degli interventi UE. Allo studio molti progetti, rimarcabile quello dello snodo intermodale del parcheggio “Residence”, polmone degli arrivi/partenze. Verosimilmente, saranno necessari anche interventi limitati ma immediati, alla viabilità, prescindendo dal Water Front, progetto fermo ormai da troppo tempo.