Dall’11 agosto scorso alla Linguella fervono i lavori per salvare i mosaici di circa 2000 anni fa, rovinati dal mare che ricopre parte delle strutture murarie. Mosaici che secondo Lorella Alderighi, della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno fanno pensare al sito archeologico sulla punta della Linguella come ad un complesso pubblico termale piuttosto che ad una villa, come è stata definita fino ad oggi. Gli studi si sono focalizzati sempre di più su queste strutture che “si avvicinano molto più a quelle di strutture pubbliche a servizio del porto, quali possono essere appunto delle terme pubbliche”. spiega Alderighi. Una ipotesi già suggerita dal 1500 in avanti dai vari studiosi locali che parlavano del “bagno della regina Alba” e delle strutture rivestite di marmi e pavimenti, con tessere di mosaico e tarsie marmoree, l’opus sectile, ma che parlano anche di condutture in terracotta e in piombo, deputate a portare acqua ad un impianto termale. Si parla inoltre di chiavi idrauliche messe per far defluire o entrare l’acqua. “Quindi – ribadisce la Sovrintendente – un sistema molto più simile a quello che prevede un impianto termale pubblico che non uno semplice legato ad una villa romana”. E quindi nelle Terme pubbliche della Linguella ora lo scopo è la conservazione, il restauro e la valorizzazione dei mosaici e delle strutture che formano il complesso, un intervento possibile grazie ad un finanziamento di 300 mila euro del Ministero della Cultura che ha permesso di iniziare i lavori ad agosto scorso. La Sovrintendenza e la ditta Csr restauro Beni Culturali di Roma sono intervenuti su quattro dei cinque pavimenti che si trovano a lato del bastione di San Francesco, facendo venire alla luce anche nuove informazioni sulla composizione dei mosaici, rovinati dall’ingressione marina che continuativamente ricopre in diversi momenti della giornata i mosaici, sia per le onde che per effetto delle maree. “Per tre dei quattro vani – informa Lorella Alderighi – abbiamo dovuto provvedere allo stacco e al restauro del mosaico ma non al ricollocamento nel posto originario. Nel Museo della Linguella all’interno dello spazio dedicato alle Ville Romane abbiamo creato uno spazio apposito per l’impianto termale”. In inverno sarà fatto l’allestimento per collocare le copie degli originali , esattamente uguali all’originale restaurato. “In questo modo cercheremo di arginare virtualmente quello che non si può arginare fisicamente – continua – ovvero l’ingressione marina, perché l’acqua va e viene più volte durante la giornata e quindi in questi anni i marmi si sono disgregati, alcuni sono molto frammentati”. Molti frammenti negli anni sono stati portati via , perché è molto semplice avvicinarsi al sito, prenderli con le mani ed asportali. “Ora con questa operazione – informa la Sovrintendente – i marmi potranno essere ricoverati nel museo e valorizzati. La copia che metteremo sarà esattamente uguale a come erano in origine quando sono stati fatti”. L’intervento si protrarrà almeno fino all’inizio del 2022 perché le operazioni sono delicate. Tra l’altro è la prima volta che la ditta specializzata si trova di fronte ad un problema come questo “Non era mai capitato di dover affrontare un problema simile e lavorare su opere che sono parzialmente o ciclicamente sommerse – spiega infatti Riccardo Mancinelli del Csr Restauro Beni Culturali di Roma – La particolarità di questi mosaici infatti è che sono esposti ad immersione in acqua di mare, poiché le maree fanno innalzare l’acqua anche di 20-30 centimetri. A seconda della quota del pavimento musivo sommerge completamente il mosaico dalle 6 alle 8 ore ogni giorno. Questo allunga i tempi dei lavori . Studiamo i cicli delle maree e soprattutto la finestra temporale che consente di eseguire al meglio le varie fasi dell’intervento. Approfittiamo del bel tempo e del caldo in maniera che il pavimento si asciughi e si possano fare tutte le operazioni necessarie all’asportazione, dove è inevitabile, o al restauro dove si può mantenere in situ il pavimento”. Oltre al recupero e al restauro di mosaici ed opere murarie verrà realizzata anche una nuova recinzione delle strutture con il posizionamento di nuovi pannelli didattici oltre al nuovo allestimenti museale per questi nuovi reperti. Obiettivo è presentare il lavoro finito a pasqua 2022.
Cronaca L'intervista/ Video
Linguella, complesso pubblico termale più che villa romana
Resi noti i primi risultati del restauro per salvare i mosaici di circa 2000 anni fa
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